
LA SCELTA DELLA VIA DELLA PACE CI CONDUCE A RAVVIVARE DENTRO DI NOI I DONI DELLA GRAZIA
Isacco ereditò la ricchezza di suo padre e di conseguenza le popolazioni circostanti lo percepirono come una minaccia. Questo valoroso pastore nomade divenne più potente dei re delle città-stato vicine. Quando Isacco piantò un campo e mieté un grande raccolto la gente iniziò a temerlo. Questa invidia lo costrinse a lasciare il territorio che aveva occupato. Tuttavia per un allevatore i pozzi sono di grande importanza. Un pastore non può restare con i suoi greggi per un lungo periodo nello stesso posto. Occorre spostarsi frequentemente per trovare nuove risorse e non spogliare il terreno. Isacco probabilmente come altri pastori frequentava delle zone specifiche nei vari periodi dell’anno e lungo il percorso c’erano dei pozzi che suo padre aveva provveduto a scavare. Dopo la morte di Abraamo, per due volte ci viene detto che i Filistei turarono i pozzi che lui stesso aveva scavato. Forse i Filistei speravano che in questo modo Isacco si sarebbe trasferito altrove, ma lui non si perse d’animo e fece scavare nuovamente i pozzi inaugurati da suo padre. Ha riaperto i pozzi per dissetare il gregge, le mandrie e la famiglia.
I pozzi di Abraamo furono questi:
Lacai-Roi, del vivente che mi vede, Genesi 25:11;
Esec, Contesa e litigio, Genesi 26:20;
Sitna, Ostilità e inimicizia, Genesi 26:21;
Recobot, Ampio, vasto, fecondo, Genesi 26:22;
Siba, Giuramento e voto, Genesi 26:32-33.
Genesi 26:19 I servi d’Isacco scavarono nella valle e vi trovarono un pozzo d’acqua viva. Genesi 26:20 Ma i pastori di Gherar litigarono con i pastori d’Isacco, dicendo: «L’acqua è nostra». Così egli chiamò il pozzo Esec, perché quelli avevano litigato con lui.
I diritti di quel pozzo erano certamente dei pastori di Isacco perché quel pozzo era stato scavato da Abraamo ma ci fu un conflitto con i pastori locali dovuta alla preoccupazione che l’acqua non bastasse per tutti. Fu l’insicurezza e la paura a determinare il conflitto e la contesa.
Ma furono proprio questi nemici che invece si trasformarono in alleati per aiutare Isacco a diventare il numero 1.
Il Signore, nella sua misericordia, può farci scontrare con la consacrazione di altri credenti allo scopo di stimolare ad emendare le nostre vie: dobbiamo considerare alleati spirituali coloro che Egli usa per evidenziare lacune morali della nostra fede o perfino la corruzione del nostro cuore. Non contrastiamo coloro che rimangono fedeli alla Parola di Dio proprio in quei punti nei quali noi siamo venuti meno, cercando di distruggere la loro reputazione: seguiamo invece l’esempio della loro testimonianza in tutto quel che ci può spingere a camminare per lo spirito così da non adempiere i desideri della carne.
Sono atti di grazia e d’amore di un padre misericordioso che ci ama troppo per lasciarci nella nostra condizione di miseria e debolezza.
E così delle volte, Dio pone affianco a noi, delle persone che ci irritano, ci infastidiscono, ci fanno perdere la pazienza, ma non sono dei nostri nemici o avversari, ma degli alleati, posti da Dio accanto a noi con lo scopo di formarci e capire lezioni che si possono apprendere solo in questa scuola.
Ognuno di noi è un anello importante nella vita della Chiesa e nella storia della redenzione. Potrebbe essere necessario tornare indietro e scavare di nuovo alcuni pozzi. Là ci sono fonti di forza che potrebbero essere state abbandonate e parole di incoraggiamento che devono essere fatte riaffiorare. Non lasciarti sviare dalla gelosia e dalle contese che delle volte prendono il sopravvento.
Fu proprio l’opposizione dei malvagi Filistei e la scelta della via della pace che spinsero Isacco a trovare i pozzi di suo padre.